Il potere dell’arte
L’arte salva dal quotidiano
La riflessione di questo articolo mi sorge così, come una reazione istintiva di fronte al ridicolo spettacolo della politica
L’arte è finzione manifesta, ha il potere e la grandezza di poterselo permettere
ha il coraggio di essere dichiaratamente illusoria mentre nella vita di tutti i giorni, sopratutto in quella politica, si vede un grande affanno nell’illudere di essere veri di avere progetti alti. Il programma può esistere, ma potrebbe essere ancor più meschino della mancanza totale di idee. Finzioni, meschinità, minuscole banalità mascherate da grandi intenti.
L’arte è altro da tutto ciò, non ha bisogno di fingersi ideologicamente alta per essere tale, può esprimersi sotto ad un cavalcavia o in un provocatorio barattolo di “merda d’artista” ma continuerà ad essere infinitamente più alta della politica pezzente ed arrivista. L’artista può indossare una tuta sgualcita oppure essere nudo in una performance di body art e sarà infinitamente più vero, più carismatico ed elegante degli abiti di sartoria di chi vuol provare a rendersi credibile.
Perché chi fa arte e chi se ne occupa conosce una dura regola; verrà selezionato dalla storia e solo i migliori passeranno quel varco, è complicato spiegare quale sia il meccanismo ma questo è quanto! A nulla sono valsi nella storia i tentativi di inganno! Sarà che chi si occupa di arte matura una sensibilità più profonda, legata all’essere altro al vedere da fuori al coraggio di sondare ciò che non si dovrebbe.
A tal proposito non possiamo dimenticare che i grandi della storia sono spesso ricordati per la lungimiranza rispetto all’arte, quella che hanno saputo comprendere e promuovere. Papa Giulio II viene spesso accompagnato dalla figura di mecenate, in particolar modo di Michelangelo, così come il Cardinal Del Monte, che ebbe il lume di vedere un genio in Caravaggio, oppure il Cardinal Federico Borromeo che fondò la biblioteca e poi la quadreria ed infine l’Accademia Ambrosiana di Milano
Se vi sia una soluzione non lo so, ma chi si occupa di arte può ascoltare la politica, analizzarla come se guardasse un dipinto, una performance e giudicarla, lo può fare! Giudicarla dalla capacità di essere grande, di andare a fondo e di rendere grande il proprio paese. In ogni caso chi vive di arte ogni giorno, chi ha il privilegio di guardare l’arte da vicino può fare cose importanti e non sarebbe saggio farsi burattino di chi i burattini manco li sa inventare
Testi e immagini
SilviaContiRestauroConservativo
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!