I lavori di restauro conservativo condotti sull’edicola devozionale denominata le “tre Santelle” lungo l’omonima via, nel territorio e nella proprietà del Comune di Bossico, ha riservato diverse sorprese e molte soddisfazioni.


Al di sotto degli strati di tinteggiature a tempera e di intonaci cementizi, si sono conservati degli affreschi devozionali cinquecenteschi. Che sono stati messi in luce con il restauro
Si tratta di cinque raffigurazioni di Santi realizzati con tecnica a fresco
Nell’immagine sottostante Oltre alle tre raffigurazioni nelle pareti di fondo delle tre nicchie, già visibili prima del restauro: Madonna di Lourdes, Crocifissione e Sant’Antonio da Padova, si indicano le raffigurazioni cinquecentesche emerse dal restauro

Prima dei lavori di restauro non si conosceva la datazione esatta del manufatto e, per induzione stilistica, ci si poteva orientare verso un opera settecentesca, con molte riprese successive.
Infatti la presenza, tra le raffigurazioni devozionali, del dipinto della Madonna di Lourdes temporalmente legato alla relativa diffusione del culto (post 1858) ci induceva a collocare la datazione dei dipinti oltre la seconda metà dell’ottocento.
La datazione certa non la si conosce neppure ora ma il rinvenimento di dipinti cinquecenteschi all’interno delle nicchie, sposta di almeno due secoli prima l’inizio della storia dell’edicola votiva.
Nel contempo, il rinvenimento di questi dipinti, suggerisce alcune idee che portano ad ipotizzare che questo manufatto non fosse nato propriamente quale edicola votiva e che le attuali tre Santelle possano essere il frutto di un evoluzione di un manufatto più antico e di diversa natura.

Di certo il periodo degli affreschi più antichi corrisponde al periodo della dominazione della Repubblica Veneta nel territorio di Bossico, sono di buona fattura e qualità, e le raffigurazioni devozionali sono tutt’altro che “campestri”. Sono raffigurazioni per lo più Francescane, con aggiunta di San Cristoforo che indica la via ai pellegrini, San Rocco che protegge dalle pestilenze e Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, colei che scoprì la vera croce di Cristo. Quest’ultima è la raffigurazione più insolita per il contesto, ma si potrebbe ricondurre al nome Elena, dal greco Helene che significa fiaccola, luce, in questo caso la si potrebbe interpretare, nel nostro caso, come colei che illumina il cammino.

 

Ipotesi di manufatto antico
Come detto il rinvenimento degli affreschi antichi fa pensare che la nostra edicola devozionale avesse tutt’altra forma e qui di seguito formulo un ipotesi, è solo un idea tra le tante che poi potrà essere confermata o smentita da studi e ricerche documentali, che spero proprio, qualche studioso vorrà intraprendere
L’ipotesi è che si trattasse di un minuscola chiesa lungo il sentiero poi parzialmente abbattuta per rendere più agevole il passaggio di carri lungo il sentiero. Conservando solo la zona dell’altare ovvero una sorta di abside tripartita decorata da affreschi che sono giunti sino a noi

Al di la delle ipotesi e delle considerazioni che questo manufatto può sollecitare, il dato reale resta ed è importante. Un tassello di storia si aggiunge ai dati conosciuti, qualcosa su cui riflettere e studiare. La scoperta di nuove e più antiche raffigurazioni all’interno di un edicola devozionale molto cara alla popolazione di Bossico e a tutti i pellegrini che, dalla data della sua edificazione sino ai giorni nostri, si sono succeduti lungo il cammino delle tre Santelle e davanti ad essa si sono fermati in contemplazione.

   

Testi e immagini SilviaConti©RestauroConservativo