Simboli nell’arte, il Tasso Barbasso
Come spesso è capitato di dire da questo blog, il restauro costituisce un importante fase di studio
Restaurando un dipinto, una scultura o genericamente un’opera d’arte si incontrano dati materiali, dettagli tecnici e conservativi ma anche dettagli stilistici che possono essere, in quella fase, approfonditi con maggiore attenzione.
Un dettaglio simbolico che spesso si incontra negli angoli più reconditi di un dipinto, tra quelle pennellate che potrebbero sembrare di contorno al fulcro della narrazione sono le piante ed i fiori
Quale presupposto, è buona cosa entrare nell’ordine delle idee che piante e fiori, soprattutto in tempi antichi, non avevano mai la mera valenza decorativa, ma sempre erano legate ad un significato simbolico.
Un’essenza che mi è capitato di trovare spesso, raffigurata a contorno di opere d’arte, è il Tasso Barbasso. Si tratta di un’erba biennale estremamente diffusa, la possiamo trovare in qualsiasi campo e persino ai bordi di strade e autostrade. Il nome botanico è Verbascum Thapsus. Ha le foglie carnose e coperte di peluria, un fusto molto alto con dei fiori gialli che sbocciano lungo lo stelo. Ha molte proprietà terapeutiche e, in tempi antichi trovava svariati utilizzi. Ha la caratteristica di morire e rinascere in stagioni successive
Ogni restauratore, ogni amante dell’arte ne avrà visti a bizzeffe raffigurati ai margini dei dipinti, inserite così quasi per caso, come si trovano ai margini delle strade. Sono per lo più narrazioni sacre, infatti il nostro tasso barbasso ha un valore simbolico estremamente importante di redenzione e rinascita
Non a caso lo troviamo in quasi tutte le fughe in Egitto e in molte altre raffigurazioni. Caravaggio lo amava molto, o forse lo amavano i suoi committenti e lo ha rappresentato in molti dipinti, si vedano i suoi “San Giovanni Battista” o il “riposo dalla fuga in Egitto”
vediamone alcuni
Correggio, “riposo dalla fuga in Egitto” tra le mani del san Francesco inginocchiato abbiamo il Tasso Barbasso
Caravaggio, “San Giovanni Battista” dei musei Capitolini di Roma, all’angolo in basso a destra troviamo il nostro tasso barbasso
Caravaggio, “San Giovanni Battista” conservato a Toledo, in questo dipinto il tasso barbasso fa da giaciglio all’agnello
Caravaggio, “San Giovanni Battista” conservato a Kansas City ai piedi a destra troviamo ben due tassi barbassi
Rembrandt, “Fuga in Egitto”, a sinistra del dipinto, il tasso barbasso si sporge come una forma che rincorre l’ombra dei fuggiaschi
Questi gli esempi più importanti ma quanti ne vediamo ogni giorno di questi elementi simbolici che ci vogliono comunicare più della bellezza manifesta dell’arte, il loro messaggio recondito pensato per noi.
Testi
SilviaContiRestauroConservativo
Finalmente vedo questa ricerca corretta dal punto di vista Botanico e Artistico. Da molti studiosi, al livello artistico, il tasso non è stato riconosciuto, ma il Caravaggio ne ha raffigurato bene le varianti che conosceva.
Grazie Patrizia, per il suo commento. Trovo interessante indagare oltre gli aspetti esteriori delle opere, cercare simboli e collegamenti. A presto
Buon giorno Silvia,
E la genziana lutea maggiore in che quadro è raffigurata?
Grazie
Gentilissima Anna, ci ho riflettuto, non saprei, certo la genziana lutea ha caratteristiche esteticamente simili al tasso barbasso ma non gli sono stati attribuiti nella storia particolari attributi semantici e simbolici.Prometto che la cercherò in ogni dipinto!