Un’articolo sulla rivista Ingenio per entrare nel dettaglio dell’intonaco naturale di calce, comprendere le caratteristiche di resistenza all’acqua ed all’aria, le capacità isolanti ed altri dettagli
http://www.silviaconti.it/silviaconti/wp-content/uploads/2025/04/6-000010-e1744012230564.jpeg568757Silviahttp://www.silviaconti.it/silviaconti/wp-content/uploads/2018/05/Logo-SC-120.pngSilvia2025-04-07 09:56:362025-04-07 09:56:44Intonaci di calce naturale, il loro rapporto con aria e acqua, proprietà peculiari e piccoli segreti
L’acqua, il mio elemento Liquido amore primordiale e signora indiscussa dei fluidi pensieri tutto scioglie, tutto veicola, tutto avvolge
Fluido come l’acqua, limpido come l’acqua. Salato come acqua di mare, puro come l’acqua di fonte
Nella vita di tutti i giorni, così come nella simbologia, l’acqua è materia essenziale
Forse per chi si occupa di restauro lo è anche di più!
Il tema dell’acqua nel restauro è onnipresente, sotto svariate forme, può essere benefico e malefico. Comunque imprescindibile!
Vediamone una decina di casi
La giusta percentuale di umidità nell’aria consente di determinare il microclima ideale per la conservazione di opere della più diversa natura.
Un’eccessiva percentuale di acqua negli affreschi, intonaci e nelle murature veicola i sali solubili di nitrato, favorisce l’insediamento di colonie batterico fungine e ne provoca il degrado. Nelle opere mobili come dipinti e sculture lignee induce il rigonfiamento delle mestiche preparatorie che provocano i sollevamenti della pellicola pittorica. Nei metalli provoca le ossidazioni. Nella carta favorisce l’insediamento di batteri muffe e insetti vari
Una percentuale esigua di acqua negli intonaci e nelle murature ne provoca la disgregazione polverulenta. Nelle opere mobili provoca distacchi e cadute delle superfici pittoriche. Nelle opere lignee genera delle fenditure
Infiltrazioni impreviste di acque meteoriche dalle coperture degli edifici induce imbibizioni e conseguenti perdite dei rivestimenti murari e la marcescenza degli elementi lignei sino al crollo di porzioni di edificato
L’esposizione continua di opere agli agenti atmosferici provoca il degrado dei marmi dei monumenti sotto forma di dilavamento e percolazione
L’acqua sia essa in via diretta, indiretta o quale agente di soluzione è il principale elemento per la fase di pulitura di affreschi, intonaci, lapidei, stucchi, materiale cartaceo e membranoso
L’acqua demineralizzataè un elemento essenziale per l’estrazione dei sali solubili di nitrato dagli intonaci, dai lapidei, dagli stucchi e dagli affreschi durante un restauro
L’acqua di calce (idrossido di calcio) è un elemento essenziale per il consolidamento per imbibizione degli intonaci e degli affreschi degradati, durante un restauro
L’acqua forte è una tecnica artistica per l’incisione acida di lastre metalliche
L’acqua è il principale elemento di diluizione e veicolazione di tutti i pigmenti da ritocco, (fatta eccezione per oli e colori a vernice). Ogni superficie dipinta sia essa la grande stesura a corpo di una facciata di un palazzo, che il rigatino a margine di un affresco sono determinati dalla percentuale di acqua utilizzata nella fase di preparazione e realizzazione di un ritocco. L’intensità e la trasparenza dei colori può essere determinata solo ed esclusivamente dalla gestione della percentuale dell’acqua in fase di realizzazione. … L’acquerello ha una particolare affinità con il restauratore
L’acqua, come potremmo farne a meno
… e chissà quante ne ho dimenticate, chi vuole può aggiungere nei commenti
Testi e immagini
SilviaContiRestauroConservativo
http://www.silviaconti.it/silviaconti/wp-content/uploads/2018/02/HD25175-1.jpg742766Silviahttp://www.silviaconti.it/silviaconti/wp-content/uploads/2018/05/Logo-SC-120.pngSilvia2018-06-06 11:08:052018-06-06 11:17:25Dettagli - Acqua, il decalogo
La terra non è il mio elemento preferito, eppure non posso sottrarmi al fascino della sua possente versatilità.
Quando si osserva l’architettura storica di certe aree urbane, soprattutto in pianura, dove abbonda l’argilla, ci si deve rendere conto che tutto attorno a noi, non è altro che terra!
È stupefacente
Eppure quelle città, quegli edifici, quelle chiese sono terra, sapientemente plasmata dalla fatica e dall’ingegno dell’uomo. I mattoni di terracotta sono terra argillosa cotta nei forni. Piccoli moduli resistenti che ben assemblati e legati con malta di calce, possono generare un possente muro di difesa così come leggiadri elementi decorativi.
La malta che lega, unisce e alletta i mattoni è composta per due terzi di sabbia di fiume o terra di campo, il rimanente terzo è calce, un legante minerale derivante dalla cottura del calcaree
…che in fondo, in fondo non è altro che terra sterile, sedimentata nei millenni.
I colori che decorano gli edifici sono in gran parte di cavatura, chiamati genericamente “terre”; i gialli ocra e di Siena, i bruni, le terre bruciate generano alcuni rossi che virano all’arancio, ed altri ancora, con infinite varianti a seconda delle zone, dei minerali presenti e delle caratteristiche chimico fisiche della terra. Colori legati, schiariti e mescolati con calce idrata, la terra sterile di cui sopra.
Ed è sempre terra “Terra e acqua” per l’esattezza, (e per citare una bellissima canzone di Giovanna Marini). Già perché l’argilla è plasmabile grazie all’acqua che la imbeve e la calce si spegne e si diluisce con l’acqua.
Terra e acqua così come per tutto attorno a quelle città di terracotta, i campi coltivati, le rogge, i fiumi.
Poi ci sono i materiali di finitura. Una buona dose di legno, (che nasce dalla terra) per il legname che forma i solai e gli infissi, un pizzico di ferro, (che si estrae dalla terra) per le catene ed i capo-chiave, vetro, (i cui minerali si trovano nella terra, vedi la silice), per le finestre, ed ecco la nostra città .
Un chiosa sull’evoluzione; dalla metà del ‘900 si è diffuso a macchia d’olio l’uso del cemento, che in fondo è una terra vetrificata dalla cottura del clinker ad oltre 1000 gradi. Le città di terracotta non amano molto la sua rigidezza e tendono a respingerlo con macchie di umidità e orribili deformazioni, così come i colori sintetici disciolti in materiale plastico, anch’essi respinti, espulsi, macchiati, deformati.
Così mi viene da pensare che, in fondo per comprendere i fondamenti della conservazione e del restauro basterebbe ascoltare i messaggi che i nostri manufatti storici ci mandano, che sono forti e chiari. Basta osservare, con un poco di pazienza.
Testi e immagini
SilviaContiRestauroConservativo
http://www.silviaconti.it/silviaconti/wp-content/uploads/2017/10/IMG_7361.jpg30244032Silviahttp://www.silviaconti.it/silviaconti/wp-content/uploads/2018/05/Logo-SC-120.pngSilvia2017-10-05 08:37:412020-04-05 09:19:59Dettagli - Terra
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