Articoli

Prove di volo e vie d’uscita

In questo articolo vorrei ripercorrere a volo di gabbiano, alcuni pensieri in merito alla qualifica dei restauratori

… e che barba, diranno i più raffinati di voi!

Già il tema si sta facendo tanto noioso quanto ingarbugliato. Ma purtroppo è opportuno dedicarvi altro tempo ed energie.

Servirà? probabilmente no, ma lo scrivo lo stesso!

Il primo dato di fatto  è che l’elenco finalmente esiste! Si certo ha l’aspetto formale dell’elenco dei partecipanti alle gare dell’oratorio, ma intanto esiste. E non è stato facile ottenerlo!

 L’obiettivo è che questo primo frammento, questo elenco deve diventare un albo e non solo perché è giusto e sacrosanto che questo accada ma altresì perché è doveroso! Solo l’iscrizione ad un albo potrà certificare caratteristiche professionali, che ad oggi sono ancora difficilmente comprovabili e garantire maggiore correttezza deontologica

L’arroccamento sta nelle istituzioni che hanno altro a cui pensare e  ancor più nelle  lamentazioni e le litanie di chi ha più titolo di altri, di chi è più nobile degli altri, di chi è più unico, di chi deve arrivare prima magari calpestando gli altri perché   diciamolo è nella natura delle cose! È naturale che una lumaca si mangi una foglia d’insalata, così è, tanto basta! Se sei nato foglia d’insalata che ci possiamo fare!

Ebbene vorrei ricordare  che l’appartenere ad un elenco, e si spera in futuro ad un albo, non significa affatto essere uniformati all’improbabile  collega self made man che ha risalito la china, anzi i ponteggi, a suon di spintoni, furberie e meschinità. Tranquilli non è così, la nobiltà se esiste, verrà riconosciuta.

L’elenco o l’albo stabilisce i requisiti minimi per poter essere difinito professionista in quella data materia. Così come nello stesso albo degli architetti vi troviamo iscritti, per numeri progressivi, il neo laureato accanto all’archi-star. E credo non sia mai capitato di sentire Gae Aulenti lamentarsi perché si trovava nello stesso elenco di coloro i quali passano le loro squallide giornate ad aggiornare le particelle catastali del paesello sperduto… Sarà che mai nessuno ha pensato di affidare il grande progetto a questi ultimi

E ancora  nell’albo degli avvocati vi troveremo il povero  eterno stagista di seguito al facoltoso giurista. E vi assicuro in pochi confondono il principe del foro con l’avvocato che riordina i faldoni nel suo studio.

Nel caso dei restauratori possiamo stare tranquilli, o noi che temiamo che un’orda di improvvisati ci rubi la scena e ci strappi il succulento boccone dalle fauci. Vabbè succulento … di un cracker senza sale si tratta!

L’albo dovrà essere un punto di partenza, un parametro al di sotto del quale non esistono i requisiti e non si può esercitare la professione. Semplice no? Un solo limite, quello verso il basso e nessun limite verso l’alto, una volta abilitati mostreremo al mondo , cosa sappiamo fare, quali sono le nostre qualità e le nostre attitudini peculiari.

Ma per ora vi prego, non ostacoliamo ulteriormente questo iter procedurale, che già avanza come l’ampliamento delle linee metropolitane in presenza di scavi archeologici.

 Infine un piccolo sogno; credo che l’albo dei restauratori dovrebbe prevedere una forma che consenta ai suoi iscritti di  svolgere una funzione ulteriore per la salvaguardia del patrimonio. Ovvero i restauratori iscritti all’albo dovrebbero avere una sorta di corsia preferenziale per un settore della salvaguardia e la tutela. Una forma di diritto – dovere di segnalare casi di mancata tutela dei beni di interesse storico artistico in collaborazione con  Soprintendenze e forze dell’ordine.  Chi meglio dei restauratori può avere la conoscenza della materia dei beni culturali…e per materia intendo la materia materiale fatta di malte e mattoni, tele e pigmenti, essenze e stucchi.

Mi immagino qualcosa tipo il giuramento di Ippocrate per i medici o il giuramento di fedeltà all’arma dei militari, una forma di giuramento di salvaguardia dei beni culturali per i restauratori, con ovvie sanzioni per chi dovesse malauguratamente tradirne i principi. Credo potrebbe essere un’altro piccolo passo nella direzione della salvaguardia e la tutela del patrimonio e della giusta valorizzazione della professione del restauro

… provate a pensarci, che idee avete in proposito?

 

Testi e immagini

SilviaContiRestauratrice