Genova, preghiere e speranze
Oggi voglio pensare ad una preghiera, comune a tutte le credenze religiose, per la martoriata città di Genova. Affinché una speranza, una nuova speranza dia vita ad un cristallino e disinteressato amore per il bene comune, quello della nostra povera Italia
Perché costruire edificare e, più genericamente svolgere con ineccepibile correttezza il proprio lavoro torni ad essere il fondamento di rinascita della società.
La nostra società è oggi asfittica e decadente . Quando rivolgo il mio pensiero a certe espressioni dell’Italia contemporanea, mi torna alla mente “Sembran fére d’avorio” la poesia di Anton Maria Narducci sui pidocchi della donna amata!
Mi occupo di restauro di opere d’arte , questo blog si occupa di restauro e non di statica delle strutture ingegneristiche. Ciò nonostante il crollo del ponte di Genova mi induce pensieri e riflessioni sul lavoro in genere su come si svolge e su chi lo svolge
Sui talenti e sulle capacità spesso frustrate
Sui valori, sull’etica e sulla morale, argomenti che ai più possono suscitare un sorriso di compatimento. Ma sarà attraverso la correttezza professionale, di ogni professione, che il nostro paese potrà riprendere forza e solidità
Fare bene il proprio lavoro deve tornare a dare una soddisfazione superiore all’appropriazione indebita. L’appropriazione indebita, sia essa di lavori, incarichi, prebende o denaro deve tornare nella sfera dell’illecito
Testi e immagini
SilviaContiRestauroConservativo