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Anatomia di un articolo sul restauro

Questo è un articolo metaforico, metalinguistico … meta del pensiero che parla del suo stesso agire!

L’articolo tecnico ma divulgativo, accessibile ma colto, pedante ma divertente, che parla di restauro. Come nasce, come si costruisce, come si fa?

Per gli altri restauratori, giornalisti, scrittori o blogger non saprei, per quanto mi riguarda proverò a dare una descrizione anatomica e antropologica della nascita di un articolo sul restauro:

premessa – Normalmente la restauratrice che scrive articoli di restauro è impegnata nel suo lavoro e in mille altre attività quotidiane. Mentre lavora pensa, in coda all’ufficio postale ascolta il vuoto vociare mentre cerca di ricordare dove ha stoccato  quel dato materiale,  alla guida organizza la giornata,  mentre pulisce l’insalata sogna e quando dorme vola.

Mentre svolge una delle suddette attività capita vi sia quel dettaglio tecnico che le rode, non è chiaro, non è facile. Il giorno seguente in cantiere si deve risolvere un problema, si deve decidere come affrontare quel consolidamento che ha assorbito giorni di lavoro e ancora non convince. Ci si deve inventare qualcosa sperimentando nuovi materiali o, come esseri ottusi, proseguire con la medesima tecnica che ha mostrato di non funzionare appieno? Bel dilemma con i tempi che stringono. Sia chiaro, nel restauro i tempi stringono sempre, come i jeans della stagione precedente!

Certo è che se fosse chiaro a tutti, committenti e fruitori, che restaurare non è come tinteggiare! Che ogni giorno il manufatto di cui ci occupiamo ci presenta nuovi problemi. Nuove sfide vorremmo dire, ma in realtà sono grattacapi  “belli e buoni”.  Da risolvere in fretta e bene altrimenti i risultati parleranno del nostro scivolone “tecnico” per il resto dei nostri giorni!

Ecco, anziché rodermi, potrei parlarne in un articolo, mi dico.  Certo magari non cambierà il mondo ma sarà pur sempre un piccolo seme di pensiero che racconta di questa strana e misconosciuta professione. Un seme lanciato su un terreno incolto. Chissà forse darà frutti o forse se lo mangeranno i merli, che comunque mi stanno simpatici, poveri merli!

Così mentre mi affaccendo in cucina mi auto racconto l’articolo. Quando ritengo che possa suscitare un interesse condivisibile, lascio le faccende domestiche per metà e mi lancio al computer per appuntarmi i punti salienti. Suona il telefono: ” … oh certo dovevamo sentirci, ma si, ma certo, domani? il progetto? Si, si è a buon punto. ..” Ecco torno al computer. Oddio è tardi, riprenderò appena posso! Ritornerò, magari a distanza di qualche ora, a volte giorni … di cosa volevo scrivere?  Ah già dunque com’era quella frase quasi poetica a cui avevo pensato!? Boh, e chi se la ricorda più, vabbè iniziamo … tic tic tac tic.

Ecco scritto l’articolo, ma non parla del tema che avevo ideato all’inizio, già perché lungo la via ho avuto altre idee, altre urgenze, altre parole sono affiorate. Vabbè sempre di restauro parla no? Lo rileggo: ” via, via quella frase così grossolana. Mamma mia ecco un errore, correggere subito.”  È tardissimo, via altrimenti si fa tardi. Mi distraggo,  lavoro, rispondo alle mail poi mi ricordo dell’articolo, lo rileggo nuovamente, taglio qualcos’altro. Si, direi che mi è capitato di leggere  di meglio, d’altronde  non si può essere perfetti! Ok pubblichiamolo e vediamo l’effetto che fa!

Ecco la dissezione dell’articolo sul restauro … e chiaramente di quell’argomento che mi pareva tanto interessante vi parlerò a prossima volta! Cos’era poi?

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SilviaContiRestauroConservativo

 

La litania del restauratore

Litania dei restauratori

Ovvero

I Corsi e ricorsi storici di una tragicommedia all’italiana

Ma vi pare giusto? È mai possibile che quando si tratta di restauratori tutti i governi, le prefetture, le strutture ministeriali e i più reconditi uffici debbano sbagliare il tiro?

Restauratori chi?

Premessa siamo alla fase 2 della pandemia COVID19 i cantieri riaprono ma non quelli di restauro, chi se lo sarebbe mai aspettato. A dire il vero mi sarei stupita se non fossimo caduti nell’ennesimo equivoco … ma poi si è recuperato e  non senza “stile”!

 Restauro, la professione dell’equivoco. Nati per sbaglio, cresciuti nell’ombra e certificati per sfinimento!

 Restauratori … una professione che si è venuta formando lentamente in tempi moderni, partita da un attività anticamente riservata agli artisti che intervenivano su opere deteriorate appartenenti ad artisti a loro precedenti. Interventi di pensiero e modalità a loro contemporanea. Da li, con lentezza, sino all’affermarsi della nuova coscienza; che le opere andassero conservate nella loro essenza e l’intervento non dovesse prevaricare ed imprimere un proprio stile.

Ed ecco i giorni nostri, non più artisti ma operatori dell’arte che la conoscono ma non troppo, che la toccano ma la rispettano . Artigiani, forse muratori? Falegnami? Tappezzieri? Maestri pseudo artisti? O forse stregoni che cuociono pozioni in grandi pentole maleodoranti? mi sa che quest’ultima è la più probabile

Insomma davanti al guazzabuglio che è la nostra professione non si poteva certo pensare che fosse comprensibile a dei razionali burocrati cosa si faccia veramente, quale sia la nostra professione e per di più suddivisa e diramata in una moltitudine di specializzazioni e categorie.

Certo è  che  l’inserimento del restauro in una categoria preesistente è, tra le tante follie vissute da ognuno di noi, quella che per certo ne può generare altre, all’infinito. Pensare una categoria ATECO specifica per la professione, immagino fosse  troppa fatica da dedicare ad un drappello di squinternati che si fatica a comprendere cosa facciano davvero.

Del resto è comprensibile che si sia considerati attività d’intrattenimento poiché è innegabile che sotto ai nostri ponteggi, attorno alle nostre operazioni  museali si creino costantemente dei drappelli di curiosi … chi può negarlo

Così ci tocca alzare la voce, pestare i piedi e soprattutto cercare vie d’uscita da quella costante e opprimente sensazione di essere sempre e costantemente fuori posto.

… riusciranno gli squinternati restauratori a far sentire le loro ragioni?

Ebbene si! La fievole voce dei restauratori è stata udita: appelli delle associazioni di categoria, interpellanze, raccolta firme …. ed ecco la risposta, tra le FAQ del consiglio dei ministri una nota buttata lì, tra le tante. I restauratori possono lavorare, certo che sì!

Ha quel sapore un pò stucchevole di quando, finito di scalmanarti per una giusta causa, la risposta passa per ovvia e banale, tipo … Hmbe? Ce lo potevate di!

 

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SilviaContiRestauroConservativo

Pasqua 2020

Buona Pasqua 2020

Si fa presto a dire Buona Pasqua e chi l’ha mai vissuta una Pasqua simile!

Che si fa per Pasqua, si va per musei? Magari un viaggio all’estero? Quest’anno preferirei il mare! No, io resto in famiglia, siamo in 24! Poi le celebrazioni, io voglio andare in duomo, io nella capitale ed io nella chiesetta di campagna

Nessun problema quest’anno grazie al nostro virus virulento abbiamo sventato il dilemma in merito a “che fare”. Si resta a casa, l’ha deciso il virus per noi!

Detto così fa brutto, ed anche triste, ma per chi ogni anno era in cerca di emozioni e avventure sempre più grandi e uniche, quest’anno potrà mettersi comodo. La Pasqua più incredibile della nostra vita ci è servita su un piatto d’argento

E, per restare in linea con le tematiche del blog, dove ci si occupa di restauro …  per una volta a Pasqua non avremo scadenze e consegne: il dipinto, la Chiesa,  l’arredo sacro, l’inaugurazione. Veloci, veloci che serve per Pasqua! Quest’anno tutto tace! Tace di fronte ad una moltitudine di tragedie umane che si consumano ogni giorno in silenzio e che fanno sentire piccole e stupide tutte le ansie di cui abbiamo farcito la nostra esistenza

Avremo tempo per pensare

Avremo  tempo per sperare

Avremo tempo per sognare

 

Per pensare alla caducità ed alla fragilità dell’uomo e dei sistemi sociali e finanziari su cui avremmo scommesso senza indugio sino a poco tempo fa!

Per sperare che il significato profondo della Pasqua si concretizzi presto per ognuno di noi. Nel significato dell’esegesi Ebraica e Cristiana: di libertà per il Pesach Ebraico e rinascita per la Pasqua  Cristiana.

Per sognare di tornare a vivere liberi, arricchiti da una nuova e profonda esperienza umana  e  gratificati da nuove avventure professionali.

Un pensiero speciale a chiunque si occupi di beni culturali, restauro ed arte in genere  … e,  allietata dalle note sublimi del tosa erba del vicino, vi mando i miei migliori Auguri di buona sopravvivenza e di rinascita

Buona Pasqua

 

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SilviaContiRestauroConservativo

Il tempo sospeso

E chi l’avrebbe detto mai. Tutto questo tempo per noi!

Improvvisamente distolti da una routine vorticosa di corse affannose  e di eterni ritardi, catapultati in un tempo largo. Immersi in una moltitudine di ore giorni e notti che non sono più uguali.

Quando correvamo per centinaia di chilometri  tra luoghi, problemi e persone diverse, i giorni erano uguali! Ora no, non sono più uguali tra loro.

Sarà che ci tocca assaporare  ogni sfumatura della minima variabile dell’attività umana. Sarà l’attività stessa del pensiero che corre libera, più libera di prima, più libera che mai

È il tempo sospeso!

È lui!  Da non confondere con “il tempo perduto” e quello “ritrovato” di Proust. Eppure un assonanza si intravede,  in quell’opera di Proust dove il tempo si dilata nei lunghi e complessi periodi di una scrittura  che si bea della propria stessa bellezza.

Così per noi, ovunque ci si giri c’è tempo, qualsiasi attività si intraprenda non ha scadenze. Non eravamo abituati! Si percepisce una strana vertigine. Probabilmente non avremo risultati sublimi come fu per la scrittura di Marcel Proust ma possiamo provare ad approfittare di questo tempo sospeso per cercare il meglio di noi

In questa convivenza indotta e inaspettata  con noi stessi che non lascia spazio agli orpelli;  niente ruoli, niente fughe.  Ovunque ci si giri la nostra essenza resta lì a guardarci negli occhi. Costretti a fare i conti con noi stessi. Paure, successi, fallimenti, sogni e speranze, prospettive e incognite. Noi e la nostra realtà!

Si consuma uno scontro mite tra verità e percezione, tra realtà e credenza comune. La realtà spesso non ha interesse a mostrarsi, è meno vanesia della finzione perché forte della propria verità.

Curioso che ciò accada, proprio in questi tempi nei quali non è cosa facile distinguere il vero dal presunto tale.

 

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SilviaContiRestauroConservativo

COVID19 e campagna elettorale, se li conosci li eviti!

In questo mio blog, parlo di restauro di arte e tecniche artistiche.

Cosa centrerà mai la campagna elettorale con il restauro, vi chiederete! Ebbene c’entra parecchio perché siamo la categoria più snobbata da qualsivoglia schieramento politico. L‘oggetto del nostro lavoro, le opere d’arte? Sono i beni più vilipesi da qualsiasi schieramento politico.  Direi che di motivi per evitarli  ce ne sono parecchi!

C’è la pandemia di COVID19, è ormai un dato acquisito e conclamato, si prospettano scenari oscuri e imprevedibili per imprese e lavoro.

Si faticano a contare i morti e l’insicurezza fa traballare tutte le certezze che parevano acquisite.

E in questo scenario apocalittico che pensavamo di dover vedere solo in  qualche film di dubbio gusto cosa si sta insinuando? Ebbene si proprio lei, con le sue viscide modalità, la campagna elettorale!

Accade già da qualche giorno, sui social  compaiono qua e la dei post che si presentano a primo acchito come uno sfogo, come legittima denuncia di un ingiustizia. Dai caratteri cubitali su fondi colorati si stagliano frasi urlate, secche e grevi, spesso ovvie e banali. In altri casi lunghe e lagnose, sbrodolate sgrammaticate, copiate e incollate.   In entrambi i casi, tra le righe, compare la sagoma del cattivo, mentre il buono ancora non si manifesta, si deduce per la logica degli opposti.

Occulti  candidati, spesso nullatenenti, nullasapienti e nullafacenti, che ambiscono a stipendi da sogno.  Approfittano della pandemia,  del pubblico votante  costretto a casa. Possono contare su una pletora di portatori sani di idiozie, un esercito di  soldatini  che diffonde nella rete, più o meno consapevolmente, un sentimento, che sfocerà in voti sonanti! Et Voila!

Signore e signori se ne uscirete vivi saprete con precisione per chi votare, saprete chi incolpare con certezza per tutti i mali del mondo, saprete chi sono i buoni e chi i cattivi, cos’altro desiderare dalla vita … e come non esserne felici!

Se li conosci li eviti …già!

1 – Il COVID non lo conosciamo e non riusciamo ad evitarlo se non standocene ben nascosti in casa. Ma il COVID19 è un virus primitivo, di quelli con la clava in mano e quando si sarà riprodotto a sufficienza se ne starà buono e fermo in una specie di letargo volontario, giusto il tempo perché si metta a punto un vaccino … e l’avremo sfangata!

2 -La campagna elettorale, la conosciamo anche nelle sue forme subdole. Purtroppo risulta essere meno intelligente del primitivo virus con la clava, perché non ha il buon gusto di fermarsi neppure nei momenti più bui della storia e, con la sua anima da sciacallo, non smette mai di approfittare di qualsivoglia debolezza per imporci mediocri figuri che poi dovremo mantenere ed onorare per lunghi anni!

Penso, spero e confido  nella indiscutibile genialità degli Italiani e cerco, con la pazienza della restauratrice, sotto ai mille strati di schifezze che emerga una classe politica che abbia capacità, disinteresse personale e fantasia per fare nuovamente grande il nostro paese

 

SilviaContiRestauroConservativo

 

Il pensiero del restauro ai tempi del COVID19

Lombardia 14 marzo 2020

Ho mille idee in testa!

Gli argomenti  di cui vorrei parlare nei miei articoli, i molti dettagli tecnici e quelli teorici si affastellano  nella mia mente, restano accatastati, stoccati in un angolo, come nell’area tecnica di un cantiere, in attesa di tornare utili, di ritrovare un senso!

Forse non è il momento, provo una forma di pudore, ho il timore di sentirmi  idiota nello scrivere del consolidamento di un’intonaco o di come riconoscere l’origine delle lesioni di un manufatto. Una idiota, quando i numeri del contagio che leggo sui siti dei giornali paiono un bollettino di guerra.  La guerra noi non l’abbiamo mai conosciuta e, quando l’abbiamo studiata ci pareva  assurda e lontana, mentre questo virus infame è vero e vicino!

Di fronte a questa minuscola e minacciosa forma vivente, siamo indifesi e spaesati. Così piccolo che non è dato vedere, così  insidioso che non è dato trovare! Se ti piglio ti immergo nell’amuchina, anzi nel benzalconio cloruro …  per essere filologica! 

 “Nel silenzio si scoprono le sfumature” mi è stato comunicato proprio ieri ed è vero!

Dobbiamo fare tesoro di questo silenzio mi dico. Approfittarne per  affinare il pensiero, mettere a punto nuovi progetti

Può essere, anzi è certo, che questo evento lascerà tracce profonde nella nostra società e forse potremmo cogliere l’occasione perché queste tracce vadano nella direzione giusta, perché queste ferite e questo dolore servano, con le loro cicatrici dolenti, a cancellare, modificare e correggere le storture della nostra vita sociale

 Così come per la nostra amata professione del restauro, sia mai che il risveglio da questo imposto torpore sia come il primo respiro dopo l’apnea. Porti una sensibilità nuova, una rinnovata visione della conservazione e del restauro di tutti manufatti

Un nuovo rispetto per le tracce della storia

Le prove della vita servono a crescere, le prove collettive ad evolvere e questo è quanto mi auspico!

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SilviaContiRestauroConservativo

Restauro e poesia

In questo articolo ho deciso di pubblicare due poesie, premetto che me ne vergogno

ma del resto:

Ogni cretino scrive poesie

Ogni idiota cogita in versi

Vi sono più aspiranti poeti che artisti 

La poesia è trasversale sgorga dall’anima, che tu sia chierico, dirigente o ferroviere sognante 

In tutti gli esseri banali si nasconde una vena poetica 

Nel recondito anfratto dell’ego sensibile, ognuno è poeta 

Tra questi anch’io 

Mi presento, mi chiamo Silvia e … se ci volete credere, qualche volta scrivo poesie ma, per fortuna, me ne vergogno 

La seconda poesia è sulla professione del restauro … e dopo questo, la mia vena poetica tornerà nell’ombra!:

Vecchie carabattole, oggetti smembrati dalla superficie polverosa in androni vuoti 

Ponteggi impervi in faccia al vento, luoghi irraggiungibili, nati per essere veduti, amati ma non toccati

Caciara di tubi e compressori alternati a silenzi infiniti, tracce di pensieri perduti, alti e lontani

Ricerca di labili frammenti nella fragilità della materia a cui allungare il tempo

Tentativi falliti di testardaggine e pazienza, infine il risultato seguito da effimere celebrazioni e urgenti relazioni 

Si svuotano gli spazi dall’ingombrante presenza  riprende la vita quotidiana di oggetti e luoghi  

Riprende il nostro pellegrinaggio verso nuove superfici polverose

“Addio monti sorgenti dall’acque ed elevati al cielo … quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana.” diceva Manzoni, poiché infine

La professione del restauro è il legame indissolubile dell’anima alle cose che non è dato negare

 

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SilviaContiRestauroConservativo

Virus e restauro

CO-VID 19,  restauro e cavoli a merenda!

Oggi desidero aggiungere un mio pensiero  all’attuale situazione italiana, quella lombarda in particolare. Il contingente problema legato alla diffusione dell’epidemia virale del virulento virus, che si è introdotto con prepotenza nei nostri pensieri  e ha fatto breccia nelle nostre ansie, penso con tristezza alle ricadute su economia e lavoro  e, come sempre raffronto il tutto al nostro mirabolante  mondo del restauro.

Penso alla mia regione a quell’incredibile città che è Milano, capace di ricrearsi sempre e, da sola, trascinare le sorti di un intero e squinternato paese, sulle proprie spalle larghe fatte di  lavoro, poche scuse e tanta abnegazione. Milano non permetterà che tutto quanto venga rovinato dall’impropria gestione di un evento improbabile ma possibile!

e per noi restauratori? Noi restauratori continuiamo a lavorare, nelle chiese più vuote, nei cantieri all’aperto, abbiamo qualche timore, applichiamo regole e restrizioni ma capita persino di trovare parcheggio sotto al ponteggio.

Certo per noi che siamo abituati a rimuovere i depositi di polvere da sopra i cornicioni, che se ne stavano li dal 1560 e potrebbero contenere le spore della peste  del 1630, che entriamo come astronauti nelle celle campanarie dove nidificano i piccioni con tute di carta spaziale e mascherine di carnevale, che rimuoviamo ragnatele nere come la pece. Ecco per noi tutto quanto sta accadendo ha un non so che di  “casalingo” , un sentore di vaga normalità. Nel senso che per noi arrivare a casa e spogliarsi sull’uscio per non introdurre “schifezze”, costruire ponti sanitari tra la porta d’ingresso, la lavatrice e la doccia è cosa da tutti i giorni. Mangiare in posti improbabili e sviluppare anticorpi grandi come lontre pure. (vedi articolo “I restauratori e il cibo”)

Tutto piuttosto normale per noi … se vi fosse bisogno di qualche dritta, contateci!

Il dato incredibile è che sono calati drasticamente i pensionati in osservazione ai cantieri, e quasi ci fa tristezza, vorremmo andarli a chiamare e dire: ” ci manca tanto la vostra opinione”!   In definitiva ciò che manca è la tranquillità del contatto umano

E mentre confido nell’incrollabile razionalità del nord Italia spero che tutto si traduca in utile lezione e  ci aiuti a scegliere in futuro governanti e dirigenti esattamente come se scegliessimo un manager aziendale. Poca apparenza  e tanta competenza!

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SilviaConti  RestauroConservativo

 

Auguri Natale 2019

Ecco le feste!

Natale per i cattolici, Channuka per gli ebrei: più o meno corrispondono. Corrispondono al solstizio d’inverno quando la luce del sole raggiunge il punto più basso e da lì riprende a crescere, una nuova era, una nuova luce e nuova speranza, ogni anno. Così  ci si ritrova avvolti da una coltre di irreale misticità. Diviene più spontaneo, quasi necessario rivolgersi ad un entità superiore, al proprio Dio, rivolgere il proprio pensiero per chi soffre e rivolgerlo a se stessi. Diviene  lecito chiedere e persino sognare … Ed è uno dei pochi momenti dell’anno in cui gli adulti se lo possono permettere!

E, per restare in linea con le tematiche del blog, dove ci si occupa di restauro …  cosa sogna un restauratore, cosa un estimatore del restauro

Il restauratore sogna certo di riuscire a consegnare il lavoro per Natale, delle nuove spatole a foglia d’ulivo forgiate a mano e, il più intrepido una nuova auto … per caricarci un intero cantiere!

Un amante dell’arte ed estimatore del restauro sogna di poter viaggiare e vedere altre opere e altre nuove città 

Ognuno di noi sogna nuovi interventi di recupero del patrimonio storico artistico

Quindi il mio augurio:

Che vi sia Nuova e più profonda coscienza civile nella conservazione dei Beni Culturali e nuovi importanti restauri per tutti, per chi li esegue, per chi se li godrà … un desiderio a scelta per chi ha altro per la testa!

 

 

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SilviaContiRestauroConservativo