Tracce di storia parallela al tempo del COVID19
Tra ottobre e novembre del 1630 entrò a Milano il primo contagiato della peste, una fonte storica lo dice proveniente da Lecco il 22 ottobre e la seconda fonte dice fosse giunto da Chiavenna il 22 novembre, non si sa chi abbia ragione dei due ma il fatto vero è che la peste dilagò, incontenibile come un fiume che rompe gli argini e si diffuse in tutto il nord Italia con alcune propaggini anche in Emilia e Toscana, la mortalità tra la popolazione variò tra il 30 ed il 60%
Prima di quella pestilenza vi fu la carestia, la morte di Vincenzo II Gonzaga, qualche guerra ed una diffusa situazione di instabilità e decadenza
Era il 21 novembre 1631 Milano e gran parte del nord Italia si risvegliava del più atroce degli incubi e non sapeva se essere felice per l’agognato risveglio o disperata per la devastazione
Bella sfortuna trovarsi a Milano nel 1630 mi dicevo, mentre studiavo i tomi dell’esame di storia moderna. La cosa che più mi colpì fu la vicenda dei protagonisti della corrente artistica del ‘600 lombardo praticamente azzerata dalla peste. Si era infatti portata con se artisti come Cerano, Daniele Crespi e il committente per eccellenza, il Cardinale Federico Borromeo. Sono rimaste le loro opere, le collezioni e l’Accademia del Cardinale “Fedrigo”, destinata a scrivere la storia dell’arte e del collezionismo, ma quella corrente no, il pensiero, l’anima di quel periodo storico si era dissolta.
Eppure alcuni raffronti con la situazione attuale presentano assonanze interessanti
Era il 22 febbraio 2020 a Codogno, il primo caso di corona virus veniva riconosciuto, prestò dilagò in tutta la Lombardia Qualcuno dirà che ce n’era stato uno prima, a Bergamo
Prima del COVID19 vi furono anni di incertezza economica e decadenza sociale, mancanza di rispetto per la natura e rappresentanti politiche degne dei costumi decadenti. Situazione comune, diffusa più o meno in tutto il mondo
Bella sfortuna essere restauratrice, od occuparsi di arte in piena pandemia COVID19, mi dico!
Negli studi storici si impara che la storia non procede in modo lineare come potrebbe sembrare ma è un intreccio di eventi e sentimenti comuni. Qualche evento finisce prima di altri e di nuovi se ne aggiungono, coesistono, mentre il sentimento permane e cambia in modo inaspettato e mai in corrispondenza degli eventi, sempre prima o dopo. Vi sono solo casi rarissimi nei quali tutto si interrompe e riparte in modo nuovo. Pochissimi nella storia dell’uomo.
Ma chi mai l’avrebbe detto che ci saremmo trovati a vivere come attori principali uno degli eventi che segnerà la storia. Questo troglodita COVID19 che sta spazzando a colpi di ramazza il sentimento che regge la nostra società, il rischio è grande ma potrebbe avere risvolti positivi di rinascita sociale.
Se avremo il privilegio di sopravvivere potremo essere protagonisti di una stagione nuova forte della consapevolezza della fragilità umana
Testi e immagini
SilviaContiRestauroConservativo