Restauro ed edilizia … trova le differenze
Gli interventi su palazzi storici o su complessi urbani vedono l’intersecarsi di molte discipline, due in particolare l’edilizia ed il restauro, due discipline che si trovano a lavorare sugli stessi manufatti, “gomito a gomito” ma sono e restano ben distinte tra loro.
Possiamo affermare che il restauro architettonico convive con l’edilizia, che ha delle fasi di lavorazione se non simili confondibili, ma ciò non equipara le due tipologie d’intervento
Spesso i termini di ristrutturazione e restauro vengono utilizzati impropriamente come sinonimi.
Il concetto di restauro delle grandi opere è divenuto liquido e malleabile, per questo spesso viene utilizzato impropriamente, qualche volta con furbizia e dolo, qualche volta per mera insipienza. Tutti sappiamo che per ragioni burocratiche passano per opere di restauro interventi che prevedono percentuali inferiori al 10% di restauro conservativo vero e proprio. Ma la burocrazia non dev’essere una scusa per trasformare in restauro ciò che restauro non è!
Soprattutto tra gli addetti all’edilizia e della parte commerciale immobiliare resta una grande confusione su cosa sia restauro e cosa edilizia. Così per dare un piccolo contributo a chiarire le aree di pertinenza di specifiche fasi di lavorazione che possono essere ascrivibili ad entrambe le categorie. Ne elencherò alcune indicando ciò che è restauro e quindi va realizzato da restauratori e ciò che è edilizia e quindi può essere realizzato da muratori, carpentieri, imbianchini, serramentisti, ecc
Ecco l’elenco
Scoperchiare un edificio e rifare la copertura è EDILIZIA
Rimuovere il manto di copertura di un edificio, conservare i coppi antichi, pulire, conservare, consolidare e trattare il legname , quindi riposizionare il manto di copertura integrando le sole parti mancanti con coppi simili è RESTAURO
Demolire un edificio per poi ricostruirlo uguale, uguale è EDILIZIA
Cambiare destinazione d’uso e trasformare un palazzo nobiliare in un condominio è EDILIZIA
Cambiare destinazione d’uso, suddividere un palazzo nobiliare con setti mobili e distinguibili, dove possibile trasparenti, conservando ogni elemento materiale sia di interesse storico artistico utilizzando per ogni materia la specifica tecnica di restauro (scale, affreschi, porte, pavimenti, soffitti lignei, vetri antichi, ecc) è RESTAURO
Bucare un soffitto a volta o demolirla in parte per farci passare una scala di collegamento è … EDILIZIA
Trovare soluzioni rispettose e compatibili con il palazzo storico è RISTRUTTURAZIONE compatibile con il RESTAURO
Scavare tracce nei muri per il nuovo impianto elettrico è EDILIZIA
Progettare impianti elettrici esterni e corpi illuminanti che riutilizzino vecchi alloggiamenti è RISTRUTTURAZIONE compatibile con il RESTAURO
Rifare i solai in CLS è EDILIZIA
Consolidare i solai è RESTAURO
Uniformare e regolarizzare le aperture di una facciata è EDILIZIA
Conservare tutto quel che c’è, che ci piaccia oppure no è RESTAURO
Demolire gli intonaci è EDILIZIA
Demolire stuccature cementizie avendo cura di salvaguardare i lacerti di intonaco antico, previa esecuzione di opportuni consolidamenti e stuccature salvabordo è RESTAURO
Stendere una “rasatura” di intonaco o intonachino e ricoprire tutto quello che c’è così “diviene più uniforme”, è EDILIZIA
Spianare le pareti, annullare le ondulazioni, raddrizzare gli spigoli e rendere tutto “a piombo” è EDILIZIA
Seguire gli andamenti naturali storici o storicizzati degli intonaci è RESTAURO
Demolire l’intonaco per mettere in mostra la tecnica costruttiva della pietra o del mattone sottostante è EDILIZIA
Ripristinare le porzioni di intonaco mancante, con intonaco di uguale composizione e granulometria di quello originale, avendo cura di non coprire i lacerti originali è RESTAURO
Eseguire stuccature spalmando e sfumando la malta per decine di centimetri oltre la mancanza è EDILIZIA
Eseguire stuccature fermandosi sulla rima della mancanza è RESTAURO
Cambiare il colore ad un palazzo storico (disconoscendo le stratigrafie) solo perché al committente “piace il giallo” oppure perché si intona meglio al contesto è EDILIZIA
Consolidare gli intonaci con acqua di calce o silicato di potassio è RESTAURO
Stendere una “mano” di aggrappante o isolante prima della tinteggiatura finale è EDILIZIA
Tinteggiare con colori acrilici e al quarzo è EDILIZIA
Velare, integrare, ritoccare, armonizzare i colori esistenti con pigmenti e materiali della tradizione è RESTAURO
Queste sono solo alcune delle fasi che più comunemente sono soggette a confusione tra le due categorie, ma ve ne sono certo molte altre. Chi volesse contribuire alla distinzione, aggiunga altre fasi nei commenti
Testi e immagini
SilviaConti RestauroConservativo