Il tempo sospeso
E chi l’avrebbe detto mai. Tutto questo tempo per noi!
Improvvisamente distolti da una routine vorticosa di corse affannose e di eterni ritardi, catapultati in un tempo largo. Immersi in una moltitudine di ore giorni e notti che non sono più uguali.
Quando correvamo per centinaia di chilometri tra luoghi, problemi e persone diverse, i giorni erano uguali! Ora no, non sono più uguali tra loro.
Sarà che ci tocca assaporare ogni sfumatura della minima variabile dell’attività umana. Sarà l’attività stessa del pensiero che corre libera, più libera di prima, più libera che mai
È il tempo sospeso!
È lui! Da non confondere con “il tempo perduto” e quello “ritrovato” di Proust. Eppure un assonanza si intravede, in quell’opera di Proust dove il tempo si dilata nei lunghi e complessi periodi di una scrittura che si bea della propria stessa bellezza.
Così per noi, ovunque ci si giri c’è tempo, qualsiasi attività si intraprenda non ha scadenze. Non eravamo abituati! Si percepisce una strana vertigine. Probabilmente non avremo risultati sublimi come fu per la scrittura di Marcel Proust ma possiamo provare ad approfittare di questo tempo sospeso per cercare il meglio di noi
In questa convivenza indotta e inaspettata con noi stessi che non lascia spazio agli orpelli; niente ruoli, niente fughe. Ovunque ci si giri la nostra essenza resta lì a guardarci negli occhi. Costretti a fare i conti con noi stessi. Paure, successi, fallimenti, sogni e speranze, prospettive e incognite. Noi e la nostra realtà!
Si consuma uno scontro mite tra verità e percezione, tra realtà e credenza comune. La realtà spesso non ha interesse a mostrarsi, è meno vanesia della finzione perché forte della propria verità.
Curioso che ciò accada, proprio in questi tempi nei quali non è cosa facile distinguere il vero dal presunto tale.
Testi e immagini
SilviaContiRestauroConservativo