Il pensiero del restauro ai tempi del COVID19
Lombardia 14 marzo 2020
Ho mille idee in testa!
Gli argomenti di cui vorrei parlare nei miei articoli, i molti dettagli tecnici e quelli teorici si affastellano nella mia mente, restano accatastati, stoccati in un angolo, come nell’area tecnica di un cantiere, in attesa di tornare utili, di ritrovare un senso!
Forse non è il momento, provo una forma di pudore, ho il timore di sentirmi idiota nello scrivere del consolidamento di un’intonaco o di come riconoscere l’origine delle lesioni di un manufatto. Una idiota, quando i numeri del contagio che leggo sui siti dei giornali paiono un bollettino di guerra. La guerra noi non l’abbiamo mai conosciuta e, quando l’abbiamo studiata ci pareva assurda e lontana, mentre questo virus infame è vero e vicino!
Di fronte a questa minuscola e minacciosa forma vivente, siamo indifesi e spaesati. Così piccolo che non è dato vedere, così insidioso che non è dato trovare! Se ti piglio ti immergo nell’amuchina, anzi nel benzalconio cloruro … per essere filologica!
“Nel silenzio si scoprono le sfumature” mi è stato comunicato proprio ieri ed è vero!
Dobbiamo fare tesoro di questo silenzio mi dico. Approfittarne per affinare il pensiero, mettere a punto nuovi progetti
Può essere, anzi è certo, che questo evento lascerà tracce profonde nella nostra società e forse potremmo cogliere l’occasione perché queste tracce vadano nella direzione giusta, perché queste ferite e questo dolore servano, con le loro cicatrici dolenti, a cancellare, modificare e correggere le storture della nostra vita sociale
Così come per la nostra amata professione del restauro, sia mai che il risveglio da questo imposto torpore sia come il primo respiro dopo l’apnea. Porti una sensibilità nuova, una rinnovata visione della conservazione e del restauro di tutti manufatti
Un nuovo rispetto per le tracce della storia
Le prove della vita servono a crescere, le prove collettive ad evolvere e questo è quanto mi auspico!
Testi e immagini
SilviaContiRestauroConservativo